La digitalizzazione delle imprese italiane rimane un fattore chiave per mantenere competitivo il Made in Italy nel mercato nazionale ed internazionale.
Per questo motivo il Ministero dello Sviluppo Economico, dopo il periodo 2020-2021, ha prorogato anche per il 2022 i bonus per l’investimento delle aziende in progetti di industria 4.0 attraverso il Piano Transizione 4.0.
Il piano prevede una serie di agevolazioni fiscali, erogate sotto forma di credito d’imposta, per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2022 (o entro il 30 giugno 2023, in questo caso però entro il 31 dicembre 2022 l’ordine deve risultare accettato e deve essere stato pagato un acconto pari almeno al 20% del costo). Nel prossimo paragrafo ne approfondiremo le modalità di erogazione.
Gli incentivi fiscali per l’industria 4.0 previsti dal Ministero sono erogati sotto forma di credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24.
Le agevolazioni riguardano tre diverse tipologie di investimenti, e ciascuna tipologia prevede misure differenti delle agevolazioni:
Beni strumentali
Beni strumentali materiali:
Credito d’imposta:
- 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% del costo per investimenti oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
- 10% del costo per investimenti oltre 10 milioni e fino a 20 milioni di euro.
Beni strumentali immateriali (software):
- 20% del costo, entro il tetto massimo di spese ammissibili pari a un milione di euro.
Formazione 4.0
Tutte le attività di formazione del personale in ambito di industria 4.0.
Credito d’imposta:
- 50% per le micro/piccole imprese;
- 40% per le medie imprese;
- 30% per le grandi imprese.
Ricerca, sviluppo, innovazione e design
Credito d’imposta: 20%.
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